Letica della donazione del sangue
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I principi morali della donazione del sangue risiedono
nel volontariato, nellanonimato, nella solidarietà, nella responsabilità e nel non profitto
Offrire il proprio sangue è un atto volontario di generosità anonima,solidale, responsabile e gratuita
Volontario perché libero da qualsiasi vincolo o obbligo
Anonimo perché non attendi un grazie: è un dono per tutti
Solidale perché dal tuo dono può dipendere una vita
Responsabile perché con le tue dichiarazioni e con il colloquio riservato con il medico eserciti il tuo impegno di donazione senza con ciò vincolarne la decisione finale
Gratuito perché il tuo gesto non può essere remunerato in qualsiasi forma o modo
La salute di un malato dipende dal tuo sangue ma anche dalla tua sincerità
Grazie, per tutto questo.
Statuto
c.1 L’Associazione “Avis Comunale di La Maddalena”, Organizzazione di Volontariato OdV, è costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. L’acronimo OdV deve essere usato negli atti, nella corrispondenza e nelle comunicazioni al pubblico.
c.2 L’Avis Comunale di La Maddalena ha sede legale in La Maddalena ed attualmente corrente in Via Cristoforo Colombo 1^ traversa nr. 3 ed esplica la propria attività istituzionale esclusivamente nell’ambito del Comune di La Maddalena. Il trasferimento della sede associativa, nell’ambito dello stesso comune, non comporta modifica statutaria.
c.3 L’Avis Comunale di La Maddalena, che aderisce all’AVIS Nazionale, nonché all’Avis Regionale Sardegna, Provinciale Olbia-Tempio, è dotata di piena autonomia giuridica, patrimoniale e processuale rispetto alle AVIS Nazionale, Provinciale e Regionale medesime.
c.4 L’Associazione fa parte della Rete Associativa Nazionale (RAN) ‘AVIS Nazionale – Rete Associativa Nazionale’, ai sensi del Codice del Terzo Settore (D.lgs. n. 117/2017).
c.1 L’Avis Comunale di La Maddalena è un’associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, non lucrativa, che non ammette discriminazioni di genere, etnia, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica; persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, non ha fini di lucro.
c.2 L’Avis ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue - intero o di una sua frazione - volontaria, periodica, associata, gratuita, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità locale i valori della solidarietà, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute.
c.3 Essa pertanto, in armonia con i fini istituzionali propri, con quelli dell’AVIS Nazionale, Provinciale, Regionale sovraordinate alle quali è associata nonché del Servizio Sanitario Nazionale, si propone di:
a) Sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e dei suoi derivati a livello nazionale e dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale possibili e la promozione per il buon utilizzo del sangue;
b) Tutelare il diritto alla salute dei donatori e dei cittadini che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale;
c) Promuovere l’informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini e le attività culturali di interesse sociale con finalità educative;
d) Favorire l’incremento della propria base associativa;
e) Promuovere lo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo, anche attraverso progetti di Servizio Civile;
f) Promuovere partenariati e protocolli di intesa e stipulare convenzioni con le pubbliche amministrazioni e con soggetti privati;
g) Svolgere ogni ulteriore iniziativa concernente le attività di interesse generale di cui al successivo art. 3 del presente Statuto.
c.1 Per il perseguimento degli scopi istituzionali enunciati nell’art. 2 del presente Statuto, l’Avis Comunale - coordinandosi con l’Avis Provinciale, Regionale e Nazionale e con le Istituzioni Pubbliche competenti, svolge in via esclusiva le attività di interesse generale ai sensi dell’art. 5 del Codice del Terzo settore, con riferimento a interventi e servizi sociali; interventi e prestazioni sanitarie; prestazioni socio-sanitarie; ricerca scientifica di particolare interesse sociale; educazione e formazione; beneficenza; protezione civile; promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali, nelle forme disciplinate dal regolamento nazionale.
In particolare svolge le seguenti attività:
a) Attività di chiamata;
b) Attività di raccolta;
c) Promuove e organizza campagne di comunicazione sociale, informazione e promozione del dono del sangue, nonché tutte le attività di comunicazione esterna, interna ed istituzionale di propria competenza territoriale;
d) Collabora con le altre associazioni di settore e con quelle affini che promuovono l’informazione a favore della donazione di organi e della donazione del midollo osseo;
e) Promuove la conoscenza delle finalità associative e delle attività svolte e promosse anche attraverso la stampa associativa, nonché la pubblicazione di riviste, bollettini e materiale multimediale;
f) Svolge, anche in armonia con gli obiettivi e le finalità indicate dall’Avis Provinciale e/o Regionale e/o Nazionale, attività di formazione nelle materie di propria competenza anche per istituzioni ed organizzazioni esterne, con particolare riferimento al mondo della scuola e delle Forze Armate;
g) Promuove e partecipa ad iniziative di raccolta di fondi finalizzate a scopi solidali ed umanitari, al sostegno della ricerca scientifica;
h) Intrattiene rapporti con gli organi della Pubblica Amministrazione al proprio livello territoriale e partecipa alle Istituzioni Pubbliche, ove richiesta, attraverso propri rappresentanti all’uopo nominati;
i) Può partecipare, inoltre, all'Organizzazione di Protezione Civile AVIS Nazionale nel rispetto della normativa regolamentare approvata da AVIS Nazionale.
c.1 bis L’Avis Comunale di La Maddalena svolge, in coordinamento con l’Avis Provinciale di Olbia-Tempio ed in attuazione delle direttive della medesima, attività istituzionale anche nei comuni limitrofi nei quali non siano costituite altre associazioni Avis.
c.2 L’Associazione può svolgere attività secondarie e strumentali rispetto alle attività di interesse generale di cui al comma 1, entro i limiti indicati dall’art. 6 del Codice del Terzo settore; può inoltre svolgere attività di raccolta fondi, nel rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico.
c.3 L’Associazione, in quanto aderente ad AVIS Nazionale – Rete Associativa Nazionale, si conforma a quanto richiesto dalla Rete, ai fini dell’attività di coordinamento, tutela, rappresentanza, promozione e supporto, ai sensi dell’art. 41 del D.lgs. n. 117/2017 e dell’art. 3 dello Statuto di AVIS Nazionale.
c.1 È socio dell’Avis Comunale di La Maddalena chi dona periodicamente il proprio sangue ed emocomponenti in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà; chi per ragioni di età o di salute ha cessato l’attività donazionale e partecipa con continuità alla attività associativa; chi, non effettuando donazioni, esplica con continuità funzioni non retribuite di riconosciuta validità nell’ambito associativo.
c.2 Il numero dei soci che non effettuano donazioni, ma che esplicano funzioni di riconosciuta validità in ambito associativo non può superare 1/6 del numero dei donatori periodici dell’Avis Comunale medesima.
c.3 L’adesione all’Avis Comunale di La Maddalena da parte dei soggetti in possesso dei requisiti di cui al 1° comma del presente articolo deve essere deliberata, su istanza dell’interessato, dal Consiglio Direttivo Comunale.
c.4 L’adesione del socio all’Avis Comunale di La Maddalena comporta l’automatica adesione del medesimo all’AVIS Nazionale, nonché all’Avis Provinciale e Regionale sovraordinate.
c.5 La partecipazione del socio alla vita associativa non può essere temporanea, fatto salvo quanto previsto dall’art. 5.
c.6 La qualifica di socio è personale e non trasmissibile né in vita né ad eredi o legatari.
c.7 Ogni socio in regola con le disposizioni del presente statuto partecipa all’Assemblea Comunale degli Associati con diritto di voto ed è eleggibile alle cariche sociali.
c.1 La qualifica di socio si perde per:
a) dimissioni;
b) cessazione dell’attività donazionale o di collaborazione, senza giustificato motivo, per un periodo di due anni;
c) espulsione per gravi inadempienze agli obblighi derivanti dal presente statuto o per comportamento contrario ad esso, per immoralità e comunque per atti che danneggino l’Associazione e i suoi membri;
c.2 In presenza dei presupposti di cui alla lettera a) e b) del comma 1) del presente articolo, il socio viene cancellato dal registro dei soci con provvedimento motivato del Consiglio Direttivo Comunale.
c.3 Contro il provvedimento di espulsione il socio potrà presentare ricorso, entro 30 giorni, al Collegio Regionale dei Probiviri competente, il quale delibererà in osservanza delle corrispondenti norme statutarie dell’Avis Regionali.
c.4 Il provvedimento del Collegio Regionale dei Probiviri è ricorribile, entro i 30 giorni successivi all’adozione dello stesso, al Collegio Nazionale dei Probiviri, che deciderà inappellabilmente, ai sensi del c. 5 dell’art. 16 dello statuto dell’AVIS Nazionale.
c.5 In caso di ricorso contro il provvedimento di espulsione deliberato dal Consiglio Direttivo Comunale, il socio espulso perde automaticamente il diritto al voto, pur nelle more della decisione definitiva sull’espulsione da parte degli organi di giurisdizione competenti e aditi.
c.6 Il provvedimento definitivo di espulsione deliberato ai sensi del presente articolo estromette il socio dall’Avis Comunale, da quella Provinciale e Regionale sovraordinate e dall’AVIS Nazionale.
c.1 L’Avis Comunale di La Maddalena può istituire un albo di benemeriti, nel quale iscrivere tutti coloro, persone fisiche o giuridiche, che hanno contribuito o che contribuiscono anche una tantum, con il proprio sostegno, allo sviluppo morale e materiale dell’Associazione e siano stati considerati tali dal Consiglio Direttivo Comunale.
c.2 Il Consiglio Direttivo Comunale potrà attribuire la qualifica di benemerito anche a personalità del mondo scientifico e/o accademico che si siano prodigati nei campi e nelle materie afferenti all’ambito di attività associativa.
c.1 Sono organi di governo dell’Avis Comunale di La Maddalena:
a) l’Assemblea Comunale degli Associati;
b) il Consiglio Direttivo Comunale;
c) il Presidente e il Vicepresidente;
c.2 Sono organi di controllo dell’Avis Comunale il Collegio dei Revisori dei Conti o, laddove istituto, l’Organo di controllo.
c.1 L’Assemblea Comunale degli Associati è costituita da tutti i soci che, all’atto della convocazione dell’Assemblea medesima, non abbiano presentato domanda di dimissioni e non abbiano ricevuto provvedimento d’espulsione.
c.2 Compongono altresì l’Assemblea Comunale i soci di tutte le Avis di base eventualmente esistenti sul territorio di competenza nonché le Avis di base medesime, che vi partecipano a mezzo dei loro Presidenti e rappresentanti legali o dei Vicepresidenti.
c.3 Ogni socio ha diritto ad un voto.
c.4 In caso di personale impedimento a partecipare alla seduta dell’Assemblea, ogni socio potrà farsi rappresentare, conferendogli delega scritta, da un altro socio.
c.5 Ciascun associato può rappresentare sino ad un massimo di tre associati nelle associazioni con un numero di associati inferiore a cinquecento e di cinque associati in quelle con un numero di associati non inferiore a cinquecento.
c.6 L’Assemblea Comunale degli Associati si riunisce in via ordinaria almeno una volta l’anno, entro il mese di febbraio, per l’approvazione del bilancio consuntivo, predisposto dal Consiglio Direttivo Comunale, nonché per la ratifica del preventivo finanziario approvato dal Consiglio medesimo.
c.7 L’Assemblea si riunisce, inoltre, ogni qualvolta deve assumere delibere di propria competenza, qualora fossero in gioco interessi vitali dell’Avis Comunale e nei casi di impossibilità di funzionamento degli organi dell’Associazione, nonché ogni qualvolta lo riterrà necessario il Presidente o fosse richiesto congiuntamente da almeno un decimo dei soci o dal Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.
c.8 L’Assemblea è convocata dal Presidente dell’Associazione con avviso scritto inviato almeno quindici giorni prima della seduta ovvero, in caso di urgenza, a mezzo telegramma, fax o messaggio di posta elettronica spediti almeno due giorni prima.
c.9 In prima convocazione l’Assemblea è validamente costituita quando siano presenti almeno la metà dei suoi componenti; in seconda convocazione è valida qualunque sia il numero degli associati presenti direttamente o per delega In deroga all'art. 24, co 1, D.Lgs. 117/2017, si considerano aventi diritto di voto coloro che risultino iscritti nel libro degli associati aggiornato alla data dell'assemblea.
c.10 Le deliberazioni dell’Assemblea sono valide ove risultino adottate a maggioranza dei soci presenti.
c.11 Per deliberare lo scioglimento dell’Associazione e la devoluzione del patrimonio occorre il voto favorevole di almeno tre quarti dei soci.
c.12 Nel caso di parità dei voti, la proposta oggetto di deliberazione si intende respinta.
c.13 Alle sedute dell’Assemblea Comunale degli Associati partecipano di diritto i componenti del Consiglio Direttivo Comunale e i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti/dell’Organo di controllo.
c.14 Nell’assunzione di deliberazioni in ordine al bilancio consuntivo o che riguardino la responsabilità dei componenti del Consiglio, gli stessi non partecipano al voto.
c.15 Della convocazione dell’Assemblea Comunale viene data comunicazione all’Avis Provinciale, la quale potrà inviare un proprio rappresentante.
c.16 Può essere previsto l'intervento all'assemblea mediante mezzi di telecomunicazione ovvero l'espressione del voto per corrispondenza o in via elettronica, nelle forme e nei modi previsti dal regolamento, purché sia possibile verificare l'identità dell'associato che partecipa e vota.
c.1 Spetta all’Assemblea:
a) l’approvazione del bilancio consuntivo, accompagnato da una nota di sintesi sull’attività svolta, elaborata dal Consiglio Direttivo Comunale e dalla relazione del Collegio dei Revisori dei Conti;
b) la ratifica del preventivo finanziario, approvato dal Consiglio Direttivo Comunale;
c) l’approvazione delle linee di indirizzo e delle direttive generali per il funzionamento, il potenziamento e l’espansione dell’Associazione, proposte dal Consiglio Direttivo Comunale;
d) la nomina e la revoca dei componenti del Consiglio Direttivo Comunale;
e) la nomina dei delegati che rappresenteranno i soci nell’Assemblea Provinciale sovraordinata;
f) la nomina e la revoca dei componenti del Collegio dei Revisori dei Conti;
g) la nomina e la revoca, quando previsto, del soggetto incaricato della revisione legale dei conti/organo di controllo;
h) l’approvazione delle modifiche statutarie proposte dal Consiglio Direttivo Comunale;
i) la formulazione all’Assemblea Provinciale della proposta dei candidati alle cariche elettive dell’Avis Provinciale;
j) lo scioglimento dell’Associazione, su proposta del Consiglio Direttivo Comunale ovvero di almeno un terzo degli associati;
k) la nomina dei liquidatori;
l) la devoluzione dell’eventuale patrimonio residuo;
m) ogni altro adempimento che non sia stato demandato, per legge o per statuto, alla competenza di un altro organo associativo.
c.2 Le competenze dell’Assemblea Comunale degli Associati non sono delegabili né surrogabili dal Consiglio Direttivo Comunale.
c.1 Il Consiglio Direttivo Comunale è composto dai membri, eletti dall’Assemblea Comunale degli Associati nel numero stabilito dall’Assemblea elettiva.
c.2 Il Consiglio Direttivo Comunale, così formato, elegge al proprio interno il Presidente, il Vicepresidente, il Segretario, il Tesoriere - che, per delibera del Consiglio stesso, può anche coincidere con il Segretario - i quali costituiscono l’Ufficio di Presidenza, cui spetta l’esecuzione e l’attuazione delle delibere del Consiglio medesimo.
c.3 Il Consiglio Direttivo Comunale si riunisce in via ordinaria almeno due volte l’anno, entro il 31 dicembre ed il 31 gennaio, rispettivamente per l’approvazione definitiva del preventivo finanziario e dello schema di bilancio consuntivo da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Comunale degli Associati nei termini di cui al comma 6 dell’art. 8 e in via straordinaria ogni qualvolta lo ritenga opportuno il Presidente, un terzo dei suoi componenti ovvero lo richieda il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti. Inoltre potrà curare la variazione - ove giudicato necessario e/o opportuno - tra i capitoli di spesa del preventivo finanziario già ratificato dall’Assemblea Comunale degli Associati, nel rispetto della somma complessiva delle uscite ovvero la variazione per nuove o maggiori spese compensate da nuove o maggiori entrate.
c.4 La convocazione viene fatta per avviso scritto, inviato nominativamente almeno otto giorni prima e, in caso di urgenza, anche a mezzo fax, telegramma o posta elettronica inviato almeno due giorni prima.
c.5 Le sedute consiliari sono valide con la presenza della maggioranza dei consiglieri.
c.6 Le deliberazioni sono prese a maggioranza dei voti dei presenti, fatta eccezione per quelle di espulsione di un socio o della proposta di modifica statutaria da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea comunale, per le quali occorre il voto favorevole di almeno metà più uno dei componenti.
c.7 In caso di parità, prevale il voto del Presidente.
c.8 La mancata partecipazione alle sedute del Consiglio Direttivo Comunale per tre volte consecutive, senza giustificato motivo, determina la decadenza dal Consiglio medesimo, con deliberazione adottata all’atto dell’approvazione del verbale della seduta successiva a quella in cui si è verificata la terza assenza.
c.9 Nel caso in cui nel corso di un mandato vengano a mancare uno o più Consiglieri, nell’ordine subentrano i non eletti, fino al numero corrispondente a quello dei Consiglieri, fissato ai sensi del comma 1 del presente articolo.
c.10 Ove i non eletti di volta in volta interpellati, nell’ordine di cui al comma 9, non possano o non vogliano accettare la carica, il Consiglio procede alla sostituzione mediante cooptazione tra i soci al momento statutariamente in regola. In ogni caso non è consentita la cooptazione, nel corso dello stesso mandato, della metà dei componenti del Consiglio ma, in tal caso, si procederà al rinnovo dell’intero Consiglio.
c.11 I Consiglieri così nominati decadono dalla carica insieme agli altri.
c.12 Qualora, durante un mandato, venga a mancare contestualmente la maggioranza dei Consiglieri, decade l’intero Consiglio.
c.13 Al Consiglio Direttivo Comunale spettano tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione, fatti salvi quelli espressamente riservati, per legge o per statuto, all’Assemblea Comunale degli Associati, nonché l’esecuzione e l’attuazione delle delibere di quest’ultima e l’esercizio di ogni altra facoltà ritenuta necessaria, utile od opportuna per il raggiungimento dei fini statutari.
c.14 Il Consiglio Direttivo Comunale potrà, altresì, ove ritenuto necessario e/o opportuno, nominare un Direttore Generale e/o un Direttore Amministrativo, fissandone con apposita delibera competenze, funzioni, compensi e durata dell’incarico.
c.15 Il Direttore Generale e/o Amministrativo partecipa di diritto alle sedute del Consiglio Direttivo Comunale - fatta eccezione per quelle in cui vengano trattate questioni che li riguardino - con voto consultivo.
c.16 Il Consiglio Direttivo Comunale potrà, inoltre, costituire un Comitato Esecutivo – composto secondo le modalità enucleate con apposita delibera, nella quale verranno stabilite anche le competenze del Comitato medesimo –.
c.17 Nei casi di necessità e di urgenza e/o ove sia impossibile convocare tempestivamente il Consiglio Direttivo Comunale nei termini e con i quorum costitutivi e deliberativi di cui ai commi 5 e 6 del presente articolo, si applica la lett. d) del 2° comma dell’art. 11.
c.18 I poteri del Consiglio Direttivo Comunale possono essere singolarmente delegati, dall’organo stesso, al Presidente al Vicepresidente, all’Ufficio di Presidenza, al Comitato Esecutivo, ove nominato.
c.1 Il Presidente, eletto dal Consiglio Direttivo Comunale al proprio interno, presiede l’Avis Comunale, ne ha la rappresentanza legale ed ha la firma sociale di fronte ai terzi ed in giudizio.
c.2 Al Presidente spetta, inoltre:
a) convocare e presiedere l’Assemblea Comunale degli Associati, il Consiglio Direttivo Comunale e l’Ufficio di Presidenza, nonché formularne l’ordine del giorno;
b) curare l’esecuzione e l’attuazione delle delibere del Consiglio Direttivo Comunale;
c) proporre al Consiglio Direttivo Comunale i nominativi delle persone che dovranno prestare la propria opera in favore dell’Associazione, a titolo di lavoro subordinato o autonomo ovvero di consulenza;
d) assumere, solo in casi di urgenza, i provvedimenti straordinari nelle materie di competenza del Consiglio Direttivo Comunale, con l’obbligo di sottoporli alla ratifica del Consiglio medesimo in occasione di una riunione che dovrà essere convocata entro 10 giorni successivi.
c.3 Nell’espletamento dei propri compiti, il Presidente è coadiuvato dal Segretario.
c.4 In caso di assenza o impedimento temporaneo, il Presidente è sostituito dal Vicepresidente.
c.5 La firma e/o la presenza del Vicepresidente fa fede, di fronte ai terzi, dell’assenza o dell’impedimento temporanei del Presidente.
c.1 Il Collegio dei Revisori dei Conti è costituito da tre componenti nominati dall’Assemblea Comunale degli Associati tra soggetti dotati di adeguata professionalità
c.2 I Revisori durano in carica 4 anni e possono essere rinominati.
c.3 Il Collegio esamina i bilanci e formula in apposite relazioni le proprie osservazioni e conclusioni e svolge ogni altro compito attribuitogli per legge o per statuto.
c.4 I Revisori dei Conti partecipano di diritto all’Assemblea degli Associati, senza diritto di voto.
c.5 I Revisori dei Conti sono invitati a partecipare alle sedute del Consiglio Direttivo.
c.6 Ove la situazione economico-finanziaria dell’Associazione non dovesse ritenere necessaria la costituzione di un Collegio di Revisori, il Consiglio Direttivo Comunale può richiedere all’Assemblea Comunale degli Associati di provvedere temporaneamente alla nomina di un solo Revisore, dotato di adeguata professionalità.
c.1 La nomina di un organo di controllo, anche monocratico, è obbligatoria nei casi previsti dall’art. 30 del D.lgs. n. 117/2017. L’Organo di controllo, se collegiale, si compone di tre o cinque membri effettivi, soci o non soci. Devono inoltre essere nominati due componenti supplenti. L’organo di controllo rimane in carica per quattro anni. Almeno un membro effettivo ed uno supplente devono essere scelti tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro. I restanti membri, se non iscritti in tale registro, devono essere scelti fra gli iscritti negli albi professionali individuati con decreto del Ministro della giustizia, o fra i professori universitari di ruolo, in materie economiche o giuridiche
c.2 L'organo di controllo vigila sull'osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, anche con riferimento alle disposizioni del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, qualora applicabili, nonché sull’adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento.
c.3 Esso esercita inoltre il controllo contabile nel caso in cui non sia nominato un soggetto incaricato della revisione legale dei conti o nel caso in cui un suo componente sia un revisore legale iscritto nell'apposito registro.
c.4 L'organo di controllo esercita inoltre compiti di monitoraggio dell'osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, avuto particolare riguardo alle disposizioni di cui agli articoli 5, 6, 7 e 8 del D.lgs. n. 117/2017 ed attesta, laddove presente, che il bilancio sociale sia stato redatto in conformità alle linee guida di cui all’articolo 14 del D.lgs. n. 117/2017. Il bilancio sociale dà atto degli esiti del monitoraggio svolto dai sindaci.
c.5 Delle proprie riunioni l’Organo di controllo redige apposito verbale.
c.6 I componenti dell’organo di controllo possono in qualsiasi momento procedere, anche individualmente, ad atti di ispezione e di controllo, e a tal fine, possono chiedere consiglieri ed al Presidente notizie sull'andamento delle operazioni sociali o su determinati affari.
c.1 Il patrimonio dell’Avis Comunale, utilizzato per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, è costituito da beni mobili ed immobili.
c.2 Tale patrimonio iniziale potrà essere incrementato ed alimentato con:
a) il reddito del patrimonio;
b) i contributi dello Stato, di enti o di istituzioni pubbliche finalizzati esclusivamente al sostegno di specifiche e documentate attività o progetti;
c) i contributi di organismi internazionali;
d) i rimborsi derivanti da convenzioni;
e) le oblazioni, le donazioni, i lasciti, le erogazioni ed i contributi da parte di quanti – soggetti pubblici e privati – condividendone lo scopo, vogliano il potenziamento dell’istituzione anche con riferimento ad iniziative specifiche o settoriali;
f) ogni altro incremento derivante anche dalle attività commerciali e produttive marginali svolte dall’Avis Comunale.
c.3 Il Consiglio Direttivo Comunale provvederà all’investimento, all’utilizzo ed all’amministrazione dei fondi di cui dispone l’Associazione, nel rispetto dei propri scopi sociali.
c.4 È in ogni caso vietata la distribuzione, anche indiretta, di utili ed avanzi di gestione, fondi e riserve comunque denominate a fondatori, associati, lavoratori e collaboratori, amministratori ed altri componenti degli organi sociali e nei casi espressamente previsti dall’art. 8, comma 3 del D.lgs. n. 117/2017.
c.5 Eventuali utili o avanzi di gestione devono essere destinati unicamente alla realizzazione delle attività istituzionali e diverse, ai sensi dell’art. 6 del Codice del Terzo settore.
c.1 L’Associazione può trarre le risorse economiche necessarie al proprio funzionamento e allo svolgimento della propria attività da fonti diverse, quali quote associative, contributi pubblici e privati, donazioni e lasciti testamentari, rendite patrimoniali ed attività di raccolta fondi nonché delle attività di cui all'articolo 3, comma 2, del presente Statuto.
c.1 L’esercizio finanziario ha la durata di un anno solare.
c.2 Entro il 31 dicembre di ogni anno dovrà essere approvato dal Consiglio Direttivo Comunale il preventivo finanziario dell’anno successivo entro il mese di febbraio dovrà essere sottoposto alla ratifica dell’Assemblea Comunale degli Associati, la quale nella stessa occasione approverà il bilancio consuntivo dell’anno precedente.
c.3 L’Associazione, nei casi previsti dall’art. 13 del D.lgs. n. 117/2017, deve redigere il bilancio di esercizio formato dallo stato patrimoniale, dal rendiconto finanziario, con l’indicazione, dei proventi e degli oneri, dell'ente, e dalla relazione di missione che illustra le poste di bilancio, l’andamento economico e finanziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie.
c.4 Dopo l’approvazione in Assemblea il Bilancio sarà depositato presso il registro unico nazionale del Terzo settore.
c.5 Nei casi previsti dall’art. 14 del D.lgs. n. 117/2017, l’Associazione ha l’obbligo di redigere e adottare il Bilancio sociale.
c.1 L’Associazione ha obbligo della tenuta dei seguenti libri sociali:
a) Il libro degli associati o aderenti;
b) il libro dei volontari che svolgono le attività in modo non occasionale;
c) il libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee, in cui devono essere trascritti anche i verbali redatti per atto pubblico;
d) il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di amministrazione, dell’organo di controllo, e di eventuali altri organi sociali.
c.2 I libri di cui alle lettere a), b) e c) sono tenuti a cura dell'organo di amministrazione. I libri di cui alla lettera d), sono tenuti a cura dell'organo cui si riferiscono.
c.3 Gli associati o gli aderenti hanno diritto di esaminare i libri sociali, entro 15 giorni dalla presentazione della richiesta al Presidente
c.1 Tutte le cariche sociali sono quadriennali e sono non retribuite, fatta eventualmente eccezione per i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti esterni all’associazione e dell’Organo di controllo, se esterni all’associazione.
c.2 Ai detentori di cariche sociali spetta esclusivamente il rimborso delle spese sostenute in relazione all’assolvimento dell’incarico.
c.3 Il Presidente, i Vicepresidenti, il Segretario e il Tesoriere non possono detenere la medesima carica per più di due mandati consecutivi. Nel computo dei mandati si intendono compresi anche quelli già iniziati e poi interrotti per qualsiasi causa nonché quelli svolti ai sensi di cui al combinato disposto dei commi 9, 10 e 12 dell’art. 10, salvo che i mandati medesimi siano stati svolti per periodi non superiori ad un anno.
c.4 Lo statuto dell’Avis regionale, tenuto conto delle esigenze del proprio territorio, potrà prevedere una deroga in ordine alla ineleggibilità per più di due mandati consecutivi.
c.5 Tutti gli amministratori delle organizzazioni di volontariato sono scelti tra le persone fisiche associate ovvero indicate, tra i propri associati, dalle organizzazioni di volontariato associate. Si applica l'articolo 2382 del codice civile. I titolari di cariche sociali non devono avere riportato condanne penali, passate in giudicato, per reati che comportano l’interdizione dai pubblici uffici.
c.6 L’Associazione, nei casi previsti dall’art. 14, comma 2, del D.lgs. n. 117/2017, provvede a pubblicare annualmente e tenere aggiornati nel proprio sito internet, gli eventuali emolumenti, compensi o corrispettivi a qualsiasi titolo attribuiti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo nonché ai dirigenti.
c.1 Lo scioglimento dell’Avis Comunale di La Maddalena può avvenire con delibera dell’Assemblea Comunale degli Associati, su proposta del Consiglio Direttivo Comunale, solo in presenza del voto favorevole di almeno i tre quarti dei suoi componenti.
c.2 In caso di estinzione o scioglimento, il patrimonio residuo è devoluto, previo parere positivo dell'Ufficio del Registro Unico Nazionale (RUN), e salva diversa destinazione imposta dalla legge, all’Avis di livello immediatamente superiore o ad altra organizzazione che persegue finalità analoghe con qualifica di ente del Terzo settore o, in mancanza, alla Fondazione Italia Sociale.
c.1 Per tutto quanto non previsto dal presente Statuto valgono le norme dello statuto e del regolamento dell’AVIS Nazionale, dell’Avis Regionale e dell’Avis Provinciale sovraordinate, nonché dalle norme del Codice del Terzo settore e, in quanto compatibili, del codice civile e delle altre leggi vigenti in materia.
c.1 Nelle more dell’approvazione del presente statuto nei modi e nei tempi di legge, si applicano le disposizioni del vigente statuto dell’AVIS Nazionale.
c.2 I titolari di cariche sociali mantengono l’incarico - salvo dimissioni o altro personale impedimento - fino alla scadenza naturale del mandato iniziato sotto la vigenza del testo statutario attualmente in vigore.
c.3 Nel computo dei mandati di cui ai commi 3 dell’art. 18 del presente Statuto si considerano anche quelli espletati precedentemente.
c.4 L’entrata in vigore del presente Statuto comporta l’immediata abrogazione di tutte le normative regionali e di ogni altra disposizione da esse derivante oggi vigente.
Approvato nell’Assemblea comunale straordinaria dei soci in La Maddalena il giorno 16 febbraio 2019 espressamente convocata a norma del D.Lgs. 03 luglio 2017 N°117
Codice Etico
dell’ A.v.i.s. Comunale di La Maddalena
approvato dall’Assemblea Generale dei Soci il 27 febbraio 2016
Sommario
1 Premessa
2 Ambito di applicazione e destinatari
3 Visione
4 Missione
5 Principi e Valori
5.1 Onestà
5.2 Onestà ed affidabilità
5.3 Obiettività ed Imparzialità
5.4 Correttezza e buona fede
5.5 Trasparenza
5.6 Riservatezza
Norme di Comportamento
6 Condotta nei rapporti con i Volontari i Donatori e i Dipendenti
6.1 Gestione e sviluppo delle risorse umane
6.2 Sicurezza e Salute
6.3 Riservatezza (tutela privacy)
6.4 Diligenza e Buona fede
6.5 Conflitto di Interessi
6.6 Tutela del Patrimonio
7 Principi di condotta nei rapporti con gli interessati
7.1 Trattamento delle informazioni
7.2 Criteri di condotta con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione
7.3 Criteri di condotta con Aziende e Fornitori
7.3.0 Scelta del Fornitore
7.3.1 Aspetti etici nella acquisizione di beni e servizi
7.4 Criteri di condotta con i Collaboratori
8 Doveri degli Amministratori, dei Revisori e degli altri organi
9 Rapporti con l’Autorità Giudiziaria, le Forze dell’Ordine e con le Autorità con Poteri Ispettivi e di Controllo
10 Divulgazione del Codice Etico
11 Attuazione del Codice Etico
12 Sistema Disciplinare e meccanismi sanzionatori
13 Monitoraggio e Aggiornamento
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1. Premessa
L’ Associazione Volontari Italiani del Sangue ha le sue radici e fonda, dal 1927, la sua ragion d’essere nella fulgida intuizione del dott. Vittorio Formentano e nelle persone a lui solidali che hanno condiviso i principi del dono del proprio sangue in maniera anonima, gratuita, volontaria, periodica e responsabile come atto di umana solidarietà e dovere civico. Si costituisce come Associazione nel 1946 e verrà riconosciuta con Legge dallo Stato Italiano nel 1950 con il n° 49 del 20 febbraio.
Da semplici associazioni di volontari le A.V.I.S., nel tempo e nelle loro realtà dalle più piccole alle più grandi, si sono dovute diversamente strutturare e integrare secondo il servizio che sono state chiamate a svolgere sempre senza alcun scopo di lucro e rispettose di leggi e regolamenti verso gli associati siano essi volontari o collaboratori ma anche per i dipendenti per cui oggi hanno configurazioni semplici fino a quelle strutturate e complesse.
I nobili principi ispiratori da estendere a collaboratori e dipendenti vengono quindi inquadrati, anche non esaustivamente, nel concetto di responsabilità sociale che introduce l'integrazione su base volontaria, da parte delle associazioni, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni e nei loro rapporti con le parti interessate e beneficiati.
La responsabilità sociale riguarda anche i comportamenti delle strutture complesse AVIS che vanno oltre il semplice rispetto degli obblighi giuridici, ritenendo, altresì, che un’organizzazione strutturata debba integrare i valori etici nella gestione delle sue attività e rapportarsi in modo esplicito con qualsiasi soggetto ne sia interessato o beneficiato ed in qualsiasi modo sia coinvolto dal suo operare nell’ambiente esterno.
Alla base di un’organizzazione socialmente responsabile qual è AVIS, ancor più se essa rientra nell’ambito delle organizzazioni di terzo settore, di cittadinanza attiva e della società civile, che per la loro attenzione al territorio e il diretto rapporto con la cittadinanza rivestono un’importanza fondamentale per lo sviluppo sociale, vi è la riaffermazione e la condivisione di un codice etico.
Il documento denominato “Codice etico” adottato dal Consiglio Nazionale regola il complesso di diritti, doveri e responsabilità che l’Associazione Volontari Italiani del Sangue della Comunale di La Maddalena (OT), di seguito anche semplicemente “AVIS”, ed i suoi volontari, soci, collaboratori retribuiti o non ed eventuali dipendenti assumono espressamente nei confronti di chiunque abbia un interesse o ne riceva un beneficio, sia esso pubblico o privato, con i quali si trova quotidianamente ad interagire nell’ambito dello svolgimento della propria attività. L’insieme dei principi etici e dei valori espressi nel Codice ispirano l’attività di tutti coloro che operano in AVIS, tenendo conto dell’importanza dei ruoli, della complessità delle funzioni e delle responsabilità loro affidate per il perseguimento degli scopi di AVIS stessa.
L’etica nei comportamenti costituisce un valore imprescindibile per AVIS e l’onestà, l’integrità morale, la trasparenza, l’affidabilità e il senso di responsabilità rappresentano i principi distintivi di tutte le attività svolte dall’organizzazione.
2. Ambito di applicazione e destinatari
Il presente Codice Etico, adottato da Avis Comunale di La Maddalena, stabilisce l'insieme dei principi e delle regole di comportamento cui devono attenersi i soci persone fisiche[1] e i soci persone giuridiche[2], gli organi sociali ed i loro componenti, i dipendenti, i prestatori di lavoro temporaneo o occasionale, i consulenti ed i collaboratori a qualunque titolo, i procuratori e qualsiasi altro soggetto che possa agire in nome e per conto di Avis Comunale di La Maddalena. Il presente codice etico trova pure applicazione a tutti i soggetti che su designazione di Avis Comunale di La Maddalena facciano parte di comitati etici, gruppi di ricerca e di lavoro, Consigli di amministrazione di società di capitali o di persone o qualunque altro organo o ente pubblico o privato.
Avis Comunale di La Maddalena si impegna a portare il presente Codice Etico a conoscenza di tutti i destinatari, tramite pubblicazione sul sito web.tiscalinet.it/avislamaddalena. Gli associati, i collaboratori, ed eventuali dipendenti sono tenuti ad apprendere i contenuti e a rispettarne i precetti del presente codice etico.
Il presente Codice Etico, è stato approvato dal Consiglio Direttivo nella seduta del 05 febbraio 2016 e dall’Assemblea Annuale degli associati Avis di La Maddalena del 27 febbraio 2016 ed è vincolante per i comportamenti di tutti i suoi destinatari e da tutti i terzi che abbiano con Avis La Maddalena rapporti stabili o temporanei o che ricevano incarichi da essa.
3. Visione
Costituitasi a La Maddalena nel 1970 l’ “Avis Comunale La Maddalena” è un’associazione di volontariato apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica, esclude qualsiasi fine di lucro, persegue finalità di solidarietà umana che ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue - intero o di emocomponenti - volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità nazionale ed internazionale i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute.
4. Missione
Fin dalla sua costituzione gli scopi dell'associazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione.
Avis di La Maddalena pertanto, in armonia con i propri fini istituzionali e con quelli del Servizio Sanitario Nazionale, si propone di:
o Sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e dei suoi derivati a livello nazionale, dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale possibili e la promozione per il buon utilizzo del sangue;
o Tutelare il diritto alla salute dei donatori e di coloro che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale;
o Promuovere l’informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini;
o Promuovere un’adeguata diffusione delle proprie associate su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento alle aree carenti e delle attività associative e sanitarie ad esse riconosciute, come la raccolta del sangue e degli emocomponenti;
o Favorire lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole a livello comunitario ed internazionale;
o Promuovere lo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo;
o Promuovere e partecipare a programmi di cooperazione internazionale.
5. Principi e Valori
Avis Comunale La Maddalena riconosce anche il valore di un impegno all'applicazione di principi etici e di diritti umani che possono andare oltre la conformità alle leggi esistenti. A tale scopo i soci, i volontari, i dipendenti, i prestatori di lavoro temporaneo e occasionale, i consulenti ed i collaboratori a qualunque titolo, i procuratori e qualsiasi altro soggetto che possa agire in nome e per conto di Avis Comunale La Maddalena devono rispettare e promuovere i seguenti principi :
· onestà ;
· affidabilità;
· obiettività e imparzialità;
· correttezza ;
· trasparenza;
· riservatezza .
5.1 Onestà
Agire, quotidianamente, con onestà, lealtà, rettitudine, sincerità, in base a principî morali ritenuti universalmente validi, astenendosi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, e operando in libera coscienza, non alterata da secondi fini. L’agire in AVIS e per AVIS dovrà avvenire nel rispetto del vivere decoroso e dignitoso della persona umana.
5.2 Affidabilità
La correttezza nel funzionamento degli organi Associativi, degli apparati amministrativi e decisionali, della manifestazione di volontà dei soci e collaboratori nonché dei dipendenti equivale a serietà ed attendibilità di AVIS quale soggetto giuridico che merita fiducia ed al contempo, organismo che evidenzia una maggiore probabilità di portare a risultati concreti e positivi ed al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sociale e culturale nella donazione del sangue.
5.3 Obiettività ed Imparzialità
AVIS uniforma la sua attività ai principi di obiettività ed imparzialità dell'operato considerando l’equità dei comportamenti un ineludibile principio di vita e condotta amministrativa e gestionale. AVIS mantiene un atteggiamento realistico, esente da pregiudizi e da interpretazioni personalistiche che possano inficiare l’obiettiva e serena valutazione dei fatti .
AVIS fa divieto di porre in essere atti di natura discriminatoria che ledano il principio dell’imparzialità dell’attività associativa. Il principio di imparzialità nella condotta associativa manifesta, infatti, la realizzazione dei diritti individuali e significa tutela dei diritti e delle libertà fondamentali.
A tal fine AVIS pone in essere azioni che tendono a realizzare politiche tese a rimuovere ogni situazione che possa essere fonte di discriminazioni.
5.4 Correttezza e buona fede
I rapporti interni ad AVIS, tra soci, ma anche con i dipendenti, i collaboratori, i fornitori, gli aventi interesse, i beneficiati e di chiunque ne abbia interesse pubblici e privati devono essere improntati ai principi di lealtà e correttezza, operando l’Associazione sempre in completa buona fede e riconoscendo eventuali errori, per porvi poi rimedio con la massima dedizione e tempestività.
AVIS si impegna a realizzare l’interesse sociale evitando di arrecare danno a terzi e, ove si rendesse necessario, ponendo in essere tutti gli accorgimenti utili ad evitare spiacevoli conseguenze.
5.5 Trasparenza
Una ulteriore garanzia sull’affidabilità di AVIS, rispetto agli obiettivi che si vuole raggiungere e che si sta perseguendo, è la trasparenza e la diffusione dei dati e dei risultati inerenti l'attività associativa.
5.6 Riservatezza
L’individuo sia come singolo sia come parte di un gruppo sociale ha il diritto etico e legale alla riservatezza personale, fondato sul principio primario del rispetto della persona umana. AVIS, a tale scopo, garantisce la tutela della dignità, dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone, riferendosi a quelli che vengono definiti come diritti inviolabili delle persone umane, in particolare ai diritti alla riservatezza ed all’identità personale contro le intrusioni negli archivi e banche dati delle donazioni e nelle informazioni personali.
NORME di COMPORTAMENTO
6. Condotta nei rapporti con i Volontari, i Donatori e i Dipendenti
6.1 Gestione e sviluppo delle risorse umane
L’agire del personale, sia esso volontario sia dei collaboratori che dei dipendenti, viene indirizzato guardando all’etica del risultato.
In coerenza con il proprio essere, l’agire, le finalità, gli scopi, gli ideali, oltre che per le strategie di crescita Associative, AVIS si indirizza al miglioramento continuo del capitale umano disponibile, adottando un programma di potenziamento delle conoscenze rivolto al raggiungimento degli obiettivi statutari.
AVIS considera la formazione di associati, collaboratori e personale una forma di crescita del capitale umano disponibile nell’associazione e fondamentale per un progressivo e continuo sviluppo della stessa. A tal fine ne favorisce la formazione e, secondo il rapporto associativo li impiega attendendone congrui risultati che per i dipendenti possono essere verificati con valutazioni oggettive.
Per i dipendenti AVIS garantisce l’assoluta uguaglianza di trattamento in fase di selezione e di continuità di rapporto indipendentemente da genere, origine etnica, estrazione sociale, religione, convinzioni politiche e sindacali.
La selezione del personale avviene, tramite colloqui e prove valutative predisposte da apposita commissione mista (interna o esterna) di numero dispari, nella quale viene preso in considerazione il curriculum dei candidati e le precedenti esperienze lavorative. La commissione, appositamente designata da AVIS, svolgerà i colloqui di selezione e, una volta individuato il candidato idoneo, provvederà ad inviare al Comitato Esecutivo la richiesta per l’instaurazione del rapporto di collaborazione o dipendenza. Il Comitato Esecutivo valuterà la proposta e determinerà sulla instaurazione o meno del rapporto di lavoro.
6.2 Sicurezza e Salute
La sicurezza e la salute dei volontari, collaboratori e dipendenti sono elementi essenziali dell’operare di AVIS. A tal fine vengono applicate integralmente le normative vigenti e di volta in volta vengono messe in atto tutte quelle azioni, anche suggerite dal personale, per aumentare sempre più il benessere sul luogo di prestazione di opera o lavoro.
Per il personale dipendente con contratto, anche temporaneo, la salute viene monitorata attraverso l’attività del Medico Competente. Tutti i dipendenti sono chiamati a rispettare le normative sulla sicurezza ed a segnalare alla Direzione eventuali problematicità che si evidenzino durante le attività.
AVIS organizza, con cadenza annuale, momenti di aggiornamento, dei dipendenti assunti, dei rischi a cui sono esposti .
6.3 Tutela della Riservatezza (privacy)
AVIS opera in ottemperanza alla vigente normativa in materia di Riservatezza sul trattamento dei dati personali e di quelli sensibili e giudiziari in particolare, adottando le opportune misure tecniche e organizzative per garantirne la custodia. Tutti i dati associativi e sensibili devono essere conservati in armadio chiuso e le pratiche devono essere riposte in armadio al termine della loro temporanea utilizzazione. Non si reputa necessario al momento l’adozione di uno specifico D.P.S. per la scarsa frequenza di pubblico negli uffici della sede e per la mole di dati sensibili trattati se non che Avis Comunale di La Maddalena si impegna nel rispetto della normativa vigente, a mantenere la massima riservatezza sulle informazioni di cui viene a conoscenza sia che riguardi il proprio personale o i propri associati e volontari con particolare riferimento ai dati sensibili e relativi alla salute dei donatori (Cfr. art. 2 comma 5 e 7 del Regolamento Nazionale) e nel rispetto delle normative vigenti in materia.
I lavoratori ed i volontari nel loro operare devono attenersi a queste linee guida e non comunicare dati o situazioni che riguardino AVIS a figure esterne all’organizzazione.
6.4 Diligenza e Buona Fede
Ogni volontario, socio, collaboratore o dipendente di AVIS deve agire lealmente e secondo buona fede rispettando gli obblighi del corretto agire o sottoscritti, quelli derivanti dallo Statuto e regolamento associativo, osservando quanto previsto dal presente codice etico, assicurando prestazioni, funzioni ed attività richieste e portando il suo contributo personale di idee, proattività ed entusiasmo, apporti indispensabili per lo sviluppo armonico e duraturo dell’Associazione.
Devono, altresì, improntare la propria condotta al rispetto reciproco ed alla cooperazione e collaborazione a prescindere dalla funzione esercitata e/o dal livello di responsabilità assunto.
Devono conoscere ed attuare quanto previsto da AVIS in tema di tutela della salute, di sicurezza ed igiene del lavoro e di tutela della privacy.
I volontari, i soci, i collaboratori e i dipendenti sono tenuti ad osservare e garantire la massima riservatezza in merito a quanto attinente il loro lavoro, in relazione alle attività di AVIS.
Tutti sono tenuti a segnalare in forma verbale o scritta al Consiglio Direttivo qualsiasi violazione delle suddette regole di condotta. In considerazioni della sua dimensione l’Avis Comunale di la Maddalena non adotta il M.O.G (modello di organizzazione e gestione)
6.5 Conflitto di Interessi
I volontari, i soci, i collaboratori e i dipendenti di AVIS sono tenuti a evitare le situazioni in cui possono manifestarsi conflitti di interesse e devono astenersi dallo svolgere attività che siano anche potenzialmente in conflitto con gli interessi di AVIS in relazione alla legge quadro sul Volontariato (266/91). Devono, altresì, astenersi dall’utilizzare informazioni acquisite durante lo svolgimento delle attività Associative per ottenere vantaggi diretti ed indiretti evitando ogni uso improprio e non autorizzato.
I destinatari si impegnano ad astenersi da attività, anche occasionali, che possano configurare conflitti con gli interessi di AVIS o che possano interferire con la capacità di assumere decisioni coerenti con gli obiettivi di AVIS.
E’ fatto divieto di avvantaggiarsi personalmente di opportunità di affari di cui si è venuti a conoscenza nel corso dello svolgimento delle proprie funzioni all’interno di AVIS. Prima di accettare un incarico di consulenza, di direzione, amministrazione o altro incarico in favore di altro soggetto, oppure nel caso in cui si verifichi una situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi, ciascuno è tenuto a darne comunicazione al responsabile di funzione, al Presidente e/o al Segretario che provvederanno ad informare il Comitato Esecutivo/Consiglio Direttivo il quale analizzerà la questione e prenderà le decisioni che riterrà più opportune ed a cui la persona in conflitto di interesse dovrà assolutamente attenersi.
Qualora la segnalazione non dia esito o si ravvisi illecito civile o penale occorrerà segnalare il fatto agli organi di Polizia.
La violazione dei comportamenti corretti, lineari, leali, in aderenza a principi di etica relazionale di cui a presente codice potrà portare, nei casi più gravi, alla risoluzione del rapporto associativo o dell’incarico (retribuito o gratuito) ed anche del rapporto di lavoro per i dipendenti ferma restante l’adozione dei provvedimenti sanzionatori previsti dalle norme Statutarie e Regolamentari
Avis Comunale di La Maddalena si attende che volontari , soci, collaboratori e eventuali dipendenti evitino responsabilmente, per una serena gestione della vita associativa, anche la semplice apparenza di conflitto di interessi.
6.6 Tutela del Patrimonio Associativo
AVIS, per una corretta esecuzione dei servizi e per la gestione dell’organizzazione, si impegna ad allocare in Bilancio le risorse necessarie al buon funzionamento del sistema finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati ed alla realizzazione delle finalità di rilevante interesse pubblico cui l’Associazione concorre.
Ciascuno si impegna ad utilizzare con diligenza e nel migliore dei modi le risorse messe a loro disposizione (siano esse materiali o immateriali) ed a mantenere integro il patrimonio avisino da utilizzi impropri o non corretti. Devono inoltre rispettate le norme di sicurezza connesse alla tutela del patrimonio avisino e collaborare nel processo di verifica del rispetto di tali norme da parte di imprese terze che operano su incarico di AVIS.
Ai volontari, soci, collaboratori (retribuiti o meno), amministratori e dipendenti non è consentito, a mero a titolo esemplificativo:
· fare copie di programmi su licenza per uso avisino o per terzi;
· utilizzare gli strumenti avisini di posta elettronica per inviare messaggi di posta elettronica per finalità diverse da quelle lavorative/associative e comunque tali da arrecare nocumento all’immagine associativa o a quella di soggetti terzi;
· navigare su siti internet dal contenuto illecito o comunque estranei all'attività lavorativa/associativa, durante l’orario ufficiale di lavoro.
Qualsiasi bisogno di risorse dovesse manifestarsi durante lo svolgimento delle attività dovrà essere prontamente segnalato al Presidente e/o al Tesoriere e/o Segretario che metteranno in atto tutte le azioni possibili per risolvere il problema compatibilmente con le risorse a disposizione di AVIS .
7. Principi di condotta dei Rapporti con chiunque ne abbia interesse
AVIS considera come propri interlocutori tutti quei soggetti (intesi come individui, gruppi o organizzazioni) le cui attività o i cui interessi siano coinvolti, a vario titolo, con l’attività dell’Associazione. I rapporti con costoro, a tutti i livelli, sono improntati a criteri e comportamenti di correttezza, collaborazione, lealtà e reciproco rispetto. Gli aventi finalità simili o convergenti con AVIS possono essere classificati nelle seguenti categorie:
1. Istituzionali (Fondazioni, Regioni, Province, Comuni, Assessorati, Aziende Sanitarie, etc. quali interlocutori privilegiati e primari delle attività AVIS);
2. Associazioni ed ONLUS (con cui si instaura un rapporto sinergico per la promozione della solidarietà e della cittadinanza attiva sul territorio attraverso eventi ed iniziative comuni) ;
3. Aziende e fornitori (soggetti giuridici con i quali si entra in relazione per il raggiungimento di specifici obiettivi associativi);
4. Soggetti attivi nell’Associazione, quali soci, donatori, dipendenti, collaboratori e cittadini con i quali si entra in rapporti relazionali frequenti per la promozione e la diffusione della cultura della donazione di sangue e del volontariato senza alcun altro fine.
7.1 Trattamento delle informazioni
Il trattamento delle informazioni relative a chiunque ne abbia interesse o beneficio viene effettuato nel pieno rispetto della riservatezza dei dati raccolti (privacy) degli interessati attraverso procedure specifiche per la protezione degli stessi.
A tal fine sono applicate e costantemente aggiornate politiche e procedure specifiche per la protezione dei dati che permettono di adottare opportune contromisure in ciascuna fase del trattamento in funzione dei gradi crescenti di criticità delle informazioni.
7.2 Criteri di condotta con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione
I rapporti di AVIS con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione, debbono ispirarsi ai principi di correttezza, imparzialità, indipendenza , correttezza e onestà, professionalità, trasparenza e, comunque, improntati alla massima collaborazione.
Quando si intrattengono, a qualsiasi titolo, rapporti con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione, gli amministratori, i soci, i volontari, i collaboratori o i dipendenti non devono cercare di influenzare impropriamente le decisioni della controparte, comprese quelle dei funzionari che trattano o hanno il potere decisionale, di concludere per conto delle Istituzioni e della P.A..
I destinatari del presente Codice Etico devono astenersi dall'offrire, anche per interposta persona, denaro o altra utilità (che può consistere anche in opportunità di lavoro o commerciali) al funzionario pubblico coinvolto, ai suoi familiari o a soggetti in qualunque modo allo stesso collegati; dal ricercare o instaurare illecitamente relazioni personali di favore, influenza, ingerenza idonee a condizionare, direttamente o indirettamente, l'esito del rapporto.
Soltanto le funzioni associative a ciò preposte sono autorizzate ad assumere impegni ed a gestire rapporti, di qualsivoglia natura, con la Pubblica Amministrazione, i pubblici ufficiali o i soggetti incaricati di un pubblico servizio.
Al consulente ed al soggetto “terzo” incaricato eventualmente a rappresentare l’Associazione nei rapporti verso la Pubblica Amministrazione, sono applicate le stesse direttive valide per i dipendenti di AVIS. AVIS, comunque, non dovrà farsi rappresentare, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, da un consulente o da un soggetto “terzo” quando si possano creare conflitti d’interesse.
Nei rapporti con la Pubblica Amministrazione AVIS non può trarre vantaggi se non sulla base di rapporti convenzionali, o di erogazioni o finanziamenti ottenuti lecitamente, ovvero tramite erogazioni di provvidenze di qualsiasi natura conseguite debitamente e destinate alle finalità per cui sono concesse ed adeguatamente documentate.
E' severamente vietato conseguire ingiustamente a danno della Pubblica Amministrazione contributi, finanziamenti, mutui agevolati ovvero altre erogazioni dello stesso tipo in qualunque modo denominate, concessi o erogati tramite l'utilizzo o la presentazione di documenti falsi o mendaci, o l'omissione di informazioni dovute.
Non è consentito utilizzare contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati all’AVIS per scopi diversi da quelli per cui sono stati concessi, spetta a tutti gli organi di AVIS verificare che ciascun socio persona fisica (o socio persona giuridica) rispetti scrupolosamente tale disposizione, il Direttivo anche su semplice segnalazione può effettuare opportuni controlli mirati o a campione.
Non è consentito porre in essere azioni volte a procurare, per soci e/o soggetti terzi o per AVIS, qualsiasi tipo di profitto (licenze, autorizzazioni, sgravi di oneri anche previdenziali, agevolazioni fiscali o mancato pagamento di contributi previdenziali, ecc.) a danno della Pubblica Amministrazione, con artifici o raggiri (es.: l'invio di documenti falsi o attestanti cose non vere).
Qualsiasi violazione (effettiva o potenziale) commessa dai dipendenti o da terzi va segnalata tempestivamente, da chi ne ha notizia, al Segretario e/o al Presidente. La mancata comunicazione o la violazione delle decisioni di cui al paragrafo precedente potrà portare, nei casi più gravi, alla risoluzione del rapporto di lavoro, del rapporto associativo o dell’incarico retribuito o gratuito ed alla segnalazione agli organi di giustizia interna per l’adozione dei provvedimenti sanzionatori previsti dalle norme Statutarie e Regolamentari.
7.3 Criteri di condotta con Aziende e i Fornitori
AVIS, nell’esercizio del proprio potere discrezionale si impegna all’individuazione del contraente più affidabile ed idoneo a realizzare, alle condizioni più vantaggiose, sia in termini economici sia qualitativi, i servizi richiesti. Si impegna a non discriminare arbitrariamente i propri fornitori ed aziende adottando un sistema di scelta dei contraenti che si basa su rispetto dei principi di trasparenza e di imparzialità con i quali approva e controlla l’operato dei fornitori e collaboratori.
7.3.0 Scelta del Fornitore
La scelta dei fornitori deve avvenire seguendo criteri di trasparenza, imparzialità, competenza, professionalità (es.: non è consentito indurre un fornitore a stipulare un contratto a lui sfavorevole lasciandogli intendere un successivo contratto più vantaggioso)
Nell’organizzazione di AVIS vi è, dove concretamente possibile, separazione tra chi richiede un servizio o una fornitura e chi concretamente stipula il contratto. AVIS deve classificare i materiali ed i servizi da acquistare ed i loro fornitori sulla base dell’importanza e dell’impatto che questi stessi hanno sui servizi forniti al fine di predisporre opportuni controlli.
I Volontari, le funzioni aziendali e i dipendenti di AVIS sono tenuti ad osservare scrupolosamente le procedure interne relative alla gestione dei rapporti con i fornitori e ad osservare e far rispettare, nei rapporti di fornitura, le disposizioni di legge applicabili e le condizioni contrattualmente previste.
E’ vietato ricevere regalie da parte di terzi (fornitori, committenti, altre istituzioni) o tantomeno da beneficiati eccedenti il simbolico o modico valore. Il Comitato Esecutivo/Direttivo può deliberare regalie di modico valore come segno di riconoscimento per soci, volontari, organi direttivi, collaboratori retribuiti o no e per il prestazioni/attività (non diversamente retribuibili) dei dipendenti in occasione di particolari ricorrenze, emergenze e sempre nel rispetto della Legge quadro sul volontariato.
Chiunque all’interno dell’organizzazione è tenuto a comunicare al Presidente e/o al Tesoriere eventuali regalie ricevute da beneficiati, clienti o fornitori eccedenti il modico valore.
Nell’ipotesi che l’azienda o il fornitore, nello svolgimento della propria attività per AVIS, adotti comportamenti non in linea con i principi generali del presente codice, l’Associazione è legittimata a prendere opportuni provvedimenti fino a precludere eventuali altre occasioni di collaborazione.
L’integrità e l’indipendenza nei rapporti con le aziende ed i fornitori sono regolate da principi comuni e uguali sono oggetto di un costante monitoraggio da parte di AVIS.
7.3.1 Aspetti etici nella acquisizione di beni e servizi
Nella prospettiva di conformare l’attività di approvvigionamento di beni e servizi, ai principi etici adottati, AVIS si impegna a richiedere, per particolari servizi o beni , requisiti di tipo sociale (ad esempio prodotti provenienti da beni confiscati o dal commercio equo e solidale).
7.4 Criteri di condotta con i Collaboratori
Nella scelta del collaboratore e/o professionista cui affidare incarichi, AVIS si impegna ad adottare criteri ispirati a principi di competenza, trasparenza e correttezza, integrità morale e professionale della persona da coinvolgere nel rispetto del carattere fiduciario del rapporto.
La valutazione del personale con cui collaborare è effettuata in base alla corrispondenza dei profili dei candidati rispetto a quelli attesi e alle esigenze Associative, nel rispetto delle pari opportunità per tutti i soggetti interessati.
Le informazioni richieste sono strettamente collegate alla verifica degli aspetti previsti dal profilo professionale e psicoattitudinale, nel rispetto della sfera privata e delle opinioni del candidato.
Il responsabile del personale, nei limiti delle informazioni disponibili, adotta opportune misure per evitare favoritismi, nepotismi, o forme di clientelismo nelle fasi di selezione del collaboratore.
Il collaboratore deve agire lealmente al fine di rispettare gli obblighi sottoscritti nel contratto di collaborazione e quanto previsto dal Codice Etico, assicurando le prestazioni richieste; ed è tenuto a segnalare tramite gli appositi canali, qualsiasi violazione delle regole di condotta nella esecuzione dell’incarico ricevuto.
I compensi e/o le somme a qualsiasi titolo corrisposte, dovranno essere adeguatamente documentati e proporzionati all'attività svolta, anche in considerazione dell’importanza dell’opera affidata.
8. Doveri degli Amministratori, dei Revisori e degli altri organi
I componenti degli organi sociali devono conformare la propria attività ai principi di correttezza e integrità, astenendosi dall’agire in situazioni di conflitto di interesse nell’ambito dell’attività da loro svolta in AVIS. Ciascun componente degli organi sociali di AVIS che si venisse a trovare in una condizione di conflitto di interesse per questioni lavorative, di parentela o per qualsiasi altra situazione potesse sorgere derivate dalle Legge quadro sul volontariato, è tenuto a comunicarlo immediatamente al Segretario o al Presidente che provvederanno ad informare il Comitato Esecutivo/ Consiglio Direttivo il quale analizzerà la questione e prenderà le decisioni che riterrà più opportune ed a cui la persona in conflitto di interesse dovrà assolutamente attenersi.
La mancata comunicazione potrà portare, nei casi più gravi, anche alla richiesta di revoca del membro dell’Organo associativo all’Assemblea dei soci competente in materia ai sensi dell’art. 10 comma 1 lettera e) dello Statuto.
AVIS si attende che i dipendenti ed i soci evitino responsabilmente, per una serena gestione della vita associativa, anche la semplice apparenza di conflitto di interessi.
Ai componenti degli organi associativi è inoltre richiesto un comportamento ispirato ai principi di autonomia, di indipendenza nel rispetto delle linee di indirizzo associative nelle relazioni che essi intrattengono, per conto di AVIS, con le Istituzioni Pubbliche e Private.
E’ richiesta loro la partecipazione assidua e informata alle attività di AVIS e sono tenuti a fare sempre un uso riservato delle informazioni di cui vengono a conoscenza per ragioni di ufficio e non possono avvalersi della loro posizione per ottenere vantaggi personali, diretti o indiretti; ogni attività di comunicazione deve rispettare le leggi e le linee di condotta di AVIS e deve sempre essere volta a salvaguardare le informazioni riservate.
Gli obblighi di lealtà e riservatezza vincolano tali soggetti anche successivamente alla cessazione del rapporto con AVIS .
9. Rapporti con l’Autorità Giudiziaria, con le Forze dell’Ordine e con le Autorità con Poteri Ispettivi e di Controllo
I destinatari del presente Codice devono osservare scrupolosamente la normativa vigente e le disposizioni emanate nei settori connessi alle rispettive aree di attività.
AVIS esige la massima disponibilità e collaborazione nei confronti dei rappresentanti dell'Autorità Giudiziaria, delle Forze dell'Ordine, del Pubblico Ufficiale che abbia poteri ispettivi per conto dell'INPS, del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e di qualunque altra Pubblica Amministrazione.
I destinatari del presente Codice sono tenuti ad ottemperare tempestivamente ad ogni richiesta proveniente dalle Istituzioni ed Autorità competenti.
E’ severamente vietato distruggere o alterare registrazioni, verbali, scritture contabili e qualsiasi tipo di documento (cartaceo o elettronico) ovvero fare dichiarazioni false alle Autorità competenti in previsione di un procedimento giudiziario, di un'indagine o di un'ispezione.
Non è consentito tentare di persuadere, tramite conferimento di incarichi professionali, dare o promettere doni, denaro o altri vantaggi (direttamente o tramite interposta persona) a chi effettua controlli, verifiche, accertamenti o ispezioni ovvero all’Autorità giudiziaria competente.
10. Divulgazione del Codice Etico
Al presente Codice viene data la massima diffusione nei confronti di tutti i soggetti interni ed esterni che hanno rapporti con AVIS mediante affissione in sede e pubblicazione su http//web.tiscali.it/avislamaddalena. Il Presidente, il Segretario e il Direttivo si adopereranno affinché tutti possano avere una corretta comprensione del presente Codice e la conoscenza dei principi e delle norme etiche in esso riportate.
11. Attuazione del Codice Etico
Nell’ambito dell’adeguamento del proprio modello organizzativo, Avis La Maddalena affida il compito di vigilare sul rispetto delle regole dettate dal presente Codice Etico ad un Organismo di Vigilanza provinciale (OT) dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo se e quando sarà istituito e temporaneamente a due membri Collegio dei Revisori dei Conti della Comunale integrato da un componente (di nomina presidenziale) esterno ad AVIS e di riconosciuta professionalità in campo giuridico in funzione di Presidente dell’ O.d.V. L’Organo – provvisorio per il 2016 - è designato dal Direttivo AVIS in concomitanza del rinnovo degli Organi Collegiali, dura in carica un quadriennio e può essere confermato per due soli mandati consecutivi,
I destinatari del presente Codice Etico sono tenuti a cooperare con l’ O.d.V. nello svolgimento delle attività demandate, assicurando tra l’altro il libero accesso a tutta la documentazione che sia ritenuta utile.
L’ O.d.V. deve essere informato dai destinatari del presente Codice di qualsiasi violazione che possa ingenerare responsabilità di AVIS ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
Dopo l’istituzione dell’ OO.dd.VV. qualsiasi violazione commessa dai soci, dai dipendenti o da terzi destinatari delle regole del presente Codice, va segnalata tempestivamente. L’O.d.V. operante a livello nazionale riceverà le segnalazioni esclusivamente alla casella mail dell’Organismo di Vigilanza: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ancora non nota
Sino alla data di approvazione del documento di cui sopra e della istituzione degli OO.dd.VV. il presente Codice vale come documento di programma cui si debbono ispirare tutti gli aderenti alla Associazione, persone fisiche e giuridiche, la cui violazione può essere contestata dal Presidente o dal Consiglio Nazionale a norma di statuto ex art. 15 avanti al Giurì nazionale in grado unico di giurisdizione.
12. Sistema Disciplinare e meccanismi sanzionatori
I comportamenti contrari alle norme vigenti, al presente codice etico e alle procedure si intendono pregiudizievoli dell’interesse di AVIS e determinano l’applicazione delle sanzioni previste dal modello organizzativo di cui il codice è parte integrante .
L’applicazione del sistema disciplinare è autonoma rispetto allo svolgimento e all’esito del procedimento penale eventualmente avviato presso l’Autorità giudiziaria competente.
Le disposizioni del presente Codice si applicano anche ai prestatori di lavoro temporaneo (e più in generale a quanti intrattengano con AVIS rapporti di “para-subordinazione”) che saranno tenuti a rispettarne i precetti.
Per quanto riguarda i fornitori, i collaboratori ed i consulenti esterni, la violazione dei precetti del presente Codice può essere anche sanzionata con la risoluzione dei contratti in essere con gli stessi, ferma restando la facoltà di AVIS di richiedere il risarcimento dei danni verificatisi in conseguenza di detti comportamenti.
13. Monitoraggio e Aggiornamento
Il presente Codice deve essere riesaminato, annualmente, al fine di garantirne l’aggiornamento e le necessarie integrazioni.
L’Organismo di Vigilanza autonomamente riferisce annualmente al Consiglio Direttivo di AVIS sullo stato di applicazione e sulle eventuali necessità di aggiornamento.
Il Consiglio Direttivo, su proposta dell’Organismo di Vigilanza e sentito il parere del Collegio dei revisori, che può al riguardo formulare proposte allo stesso Consiglio di Amministrazione, provvede annualmente a valutare e recepire i necessari aggiornamenti del Codice Etico che deve essere portato alla deliberazione dell’Assemblea Generale dei Soci
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[1] Per socio si intende: “chi dona periodicamente il proprio sangue, chi per ragioni di età o di salute ha cessato l’attività donazionale e partecipa con continuità alla attività associativa e chi, non effettuando donazioni, esplica con continuità funzioni non retribuite di riconosciuta validità nell’ambito associativo” Statuto Nazionale art. 6.2
2 “Sono soci persone giuridiche dell’AVIS le Avis Comunali, di base ed equiparate, le Avis Provinciali ed equiparate, le Avis Regionali ed equiparate, nonché le Avis territoriali di coordinamento intermedie – già costituite all’atto di approvazione assembleare del presente statuto – le quali abbiano compiuto gli adempimenti di cui al c. 14 dell’art. 6 del presente testo. Ai fini del presente Statuto l’Avis Alto Adige - Sudtirol e l’Avis Provinciale Trento, nonché l’Avis Svizzera sono equiparate alle Avis Regionali” Statuto Nazionale art. 4.2